venerdì 9 febbraio 2018

COMUNICATO DI SEZIONE: ANDIAMO A MACERATA, QUESTO E' IL MOMENTO DI ESSERE PARTIGIANI!



Grugliasco, 9 febbraio 2018

COMUNICATO DI SEZIONE: ANDIAMO A MACERATA, QUESTO E' IL MOMENTO DI ESSERE PARTIGIANI!

"Finché ci sarà un solo fascista in Italia, non potremo considerarci un Paese civile, ricordatevelo".
[Norberto Bobbio]


Esprimiamo il nostro più profondo sgomento nell'apprendere che la Segreteria ANPI Nazionale, insieme a CGIL, ARCI e Libera, ha dichiarato l'assenza dell'Associazione alla manifestazione antifascista di Macerata.

Per noi è difficile comprendere il senso della decisione nazionale, non ne condividiamo né la sostanza e né la forma, soprattutto nell'attuale contesto sociale e politico: esiste un tempo in cui esserci significa fare la differenza e se c'è un momento per essere partigiani, dopo la tentata strage per mano fascista di sei persone, è questo.

A chi giova spaccare un fronte unitario antifascista e democratico?

La Costituzione e il dovere civile di manifestare solidarietà alle vittime del terrorismo fascista vengono prima dei divieti ministeriali, delle circolari del prefetto e delle assurde e pericolose richieste istituzionali di "silenzio" e "tranquillità": abbiamo il dovere di partecipare e di chiamare a raccolta tutti gli antifascisti, nella loro variegata pluralità, contro ogni forma di fascismo e razzismo, oggi a Macerata e domani in tutta Italia!

In nessun Paese dopo un attentato terroristico si vieta di manifestare solidarietà, la risposta deve essere di partecipazione inclusiva e non di silenzio: in Italia questo sembra difficile quanto definire un fascista nostalgico del Duce per quello che è, un terrorista criminale razzista e assassino.

Non possiamo neppure accettare il divieto di manifestazione ai cortei antifascisti imposto dal governo, quando in tante città d'Italia, da anni, nell'anniversario del Trattato di Pace siglato tra gli Alleati e l'Italia il 10 febbraio 1947 sfilano centinaia di cortei neofascisti paramilitari in memoria dei “camerati morti nelle foibe”: ancora una volta i fascisti saranno contrastati esclusivamente da tante compagne e tanti compagni attivi sui territori, anziché dalle istituzioni democratiche, che dovrebbero rispettare la Costituzione antifascista.

Rifiutiamo oggi, come rifiutammo a Genova nel 1960, la narrazione dominante che vorrebbe descrivere la situazione come il contrasto tra due fazioni opposte ed estremiste, quindi posizionate sullo stesso piano, e il governo quale terza parte neutrale che garantisce l'ordine e la sicurezza dei cittadini.

Fascismo e antifascismo non stanno sullo stesso piano, questo è inaccettabile: ancora più grave è che ad affermarlo siano le istituzioni repubblicane.

Concordiamo con le compagne e i compagni della Sezione di Bussoleno-Chianocco-Foresto: "se a Macerata, un fascista ha potuto impunemente presentarsi alle elezioni con il partito razzista e xenofobo Lega Nord, scorrazzando impunito nelle varie scorribande organizzate dai fascisti di Casapound, è perchè gli si è lasciato il tempo e lo spazio di farlo. Se ha poi potuto armarsi e girare sparando dalla sua auto verso le persone di pelle diversa dalla sua, è per lo stesso spazio in precedenza concessogli. Se oggi dobbiamo assistere alle vergognose rivendicazioni dei suoi camerati fascisti e razzisti che lo glorificano e lo onorano tramite striscioni e comunicati, è per lo stesso motivo."

Invece le istituzioni democratiche permettono ai neofascisti di organizzarsi, svolgere iniziative e addirittura candidarsi alle elezioni: questo clima di indifferenza, quando non di connivenza, da parte delle istituzioni è insopportabile.

Compagne e compagni, andiamo tutti a Macerata, là è il nostro posto oggi! Non possiamo permetterci di dividere il fronte antifascista, dobbiamo resistere alla barbarie del nazifascismo, il momento di esserci è ora perché questo è il nostro ruolo storico, a questo serve la gloriosa Associazione Nazionale Partigiani d'Italia!

Se promuovessimo sui territori relazioni ed esperienze di militanza antifascista unitaria, fatta di partecipazione popolare e democrazia dal basso, contribuiremmo a ricostruire quei rapporti di forza sociali che costituiscono l'autentica difesa democratica e il motore del vero cambiamento. Forse, se riuscissimo a svegliarci dal "torpore democratico" nel quale abbiamo vissuto fino a oggi, scopriremmo che i fascisti sono tornati perché siamo noi ad avere abbandonato il campo e che già molti altri stanno lottando contro il nostro nemico comune. Uniamo le forze anziché disperderle.

La Presidenza, la Segreteria e il Comitato Nazionale ANPI sappiano che queste critiche sono frutto di un serrato e acceso confronto interno al Comitato di Sezione e dopo aver raccolto diverse opinioni da parte degli iscritti: ribadiamo il nostro pieno sostegno alla Presidente Nazionale Carla Nespolo per muovere ogni azione di contrasto ai nuovi fascismi ad ogni livello (culturale, sociale, educativo, politico e istituzionale) e diamo la nostra massima disponibilità operativa per una nuova grande manifestazione unitaria nazionale contro il fascismo, che includa tutte e tutti.

Intanto inviamo solidarietà alle vittime del terrorismo fascista.

Tutti in piazza, oggi - domani - sempre, con le bandiere partigiane e tanta passione, schiena dritta e in alto i cuori: ORA E SEMPRE RESISTENZA!


Il Comitato di Sezione ANPI "68 Martiri" Grugliasco

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