domenica 9 dicembre 2012

Festa di fine anno ANPI Zona Ovest


ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ ITALIA
Comitato Zona Ovest di Torino
Sez. Intercomunale di ALPIGNANO (Alpignano-Caselette-Givoletto-La Cassa-San Gillio-Val Della Torre)
COLLEGNO, DRUENTO, GRUGLIASCO, PIANEZZA, RIVOLI, ROSTA
con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di CASELETTE

INVITA
la Cittadinanza, le Scuole, le Associazioni e le Istituzioni

SABATO 15 DICEMBRE 2012 - ORE 15,00

SALONE POLIVALENTE CAV. M. MAGNETTO
Via Alpignano 113 – CASELETTE

ALL’INCONTRO DI FINE ANNO
tra Partigiani, Iscritti all’ANPI e simpatizzanti e Rappresentanti delle Istituzioni,
Forze politiche e militari, Associazioni, esponenti della società civile e della scuola

PROGRAMMA

Saluto di apertura: Luciano Rosso, Presidente della Sez. Intercomunale A.N.P.I.

Saluto di benvenuto: Sandro Dogliotti, Sindaco di Caselette

Saluto della Presidenza del Comitato Resistenza Colle del Lys

Filmato sulla Resistenza “SIAMO SCESI TUTTI LAUREATI”, realizzato da
Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza in ricordo di Guido Carbi

Intervento degli alunni dell’Istituto Comprensivo di Caselette

INTERVENTO UFFICIALE DELL’ON. DIEGO NOVELLI
Presidente provinciale e regionale A.N.P.I.

SALUTI ED AUGURI DEL COMANDANTE GINO CATTANEO
DEL COMITATO D’ONORE DELL’A.N.P.I. NAZIONALE

Presiede: Prof.sa Maria Grazia La Monica
Vice Presidente della Sezione Intercomunale dell’ A.N.P.I.


Rinfresco e brindisi di fine anno, offerto dalle sezioni A.N.P.I. Zona Ovest di Torino.

Il Sindaco 
Sandro Dogliotti
 
Il Presidente
Luciano Rosso

domenica 2 dicembre 2012

Rinnovo del Giuramento Partigiano della Garda 8 dicembre 2012


RINNOVO DEL GIURAMENTO PARTIGIANO DELLA GARDA IN VAL SUSA
8 Dicembre 1943-2012
San Giorio di Susa h 10.00

Giuramento della Garda 2012

Sabato 8 Dicembre 2012
h 10.00 Ritrovo in piazza Giordano Velino a San Giorio di Susa
h 10.30 Alzabandiera al Parco della Memoria, frazione Garda
Saluto del Sindaco di San Giorio, Danilo Bar
Orazione ufficiale del Direttore di "Segusium" rivista della Società di ricerche e studi valsusini, Piero Del Vecchio
Canzoni partigiane
h 13.00 incontro conviviale presso il ristorante La Balma
Prenotazione entro il 3 dicembre presso:
Danilo Bar 328/2886136
Massimo Bachetti 333/7570853 – 011/9637704
Ristorante La Balma 0122/49617

Tutte le Sezioni ANPI sono invitate a partecipare con delegazioni e bandiere.

Con il patrocinio del Comune di San Giorio di Susa

In caso di maltempo la manifestazione avrà luogo in piazza 5 Martiri, c/o Centro polivalente di San Giorio di Susa.

Il video del Giuramento della Garda 2009 al Parco della Memoria: http://www.youtube.com/watch?v=95temBnB6Mw


VAL SUSA, DICEMBRE 1943

I tedeschi si stavano organizzando per un rastrellamento in grande stile. Il brigadeführer delle SS Paul Zimmermann intendeva infatti approfittare dell’inverno, che rendeva impossibile la ritirata in alta valle o il passaggio nelle valli contigue, per stroncare definitivamente il movimento partigiano. L’attacco tedesco scattò il 20 dicembre e fino alla metà di gennaio tutta la zona fu sottoposta a continue incursioni, accompagnate da incendi, arresti, saccheggi, furti e violenze di ogni genere, ma non riuscì a soffocare il movimento partigiano, anche perché il Comando militare della valle di Susa, in accordo con i comandanti delle varie formazioni e il CLN di Torino, aveva provveduto a sciogliere temporaneamente le bande, a eccezione di un gruppo di sciatori in alta valle e un gruppo di sabotatori in bassa valle.

venerdì 30 novembre 2012

A Cena con la Resistenza: Maria Airaudo racconta


Martedì 4 dicembre le Officine Corsare invitano a cena la staffetta partigiana Maria Airaudo, che ci porterà le testimonianze della guerra di liberazione, accompagnata dagli interventi di Fulvio Grandinetti e Ilaria Mardocco della Commissione Giovani e Istruzione Comitato Provinciale ANPI di Torino.

Le cena sarà preparata dalla cucina collettiva MamaCorsara.

Menù (12 euro, compreso un bicchiere di vino):
- Crostoni Con Fagioli all'uccelletta
- Crostoni con Peperoni in agrodolce
- Polenta ai 3 gusti:
Sugo di salsiccia
Brasato al Barbera
Crema di formaggi
- Torta di mele delle Valli Cuneesi con crema pasticcera

Per prenotare: 3281856694


sabato 10 novembre 2012

Apertura iscrizioni ANPI a Grugliasco: 18 novembre

 
Apertura iscrizioni ANPI 2013
Domenica 18 Novembre h 9.30-12.00
Grugliasco, piazza 66 Martiri

Domenica 18 novembre l’ANPI apre a livello nazionale il tesseramento 2013 con una giornata di presidio del territorio in oltre 100 piazze d’Italia.

A Grugliasco l’ANPI sarà presente in piazza 66 Martiri tra le 9.30 e le 12.00.

Al gazebo sarà possibile:
- iscriversi/rinnovare l'iscrizione all'ANPI per il 2013;
- ricevere informazioni sull'attività della Sezione ANPI di Grugliasco, del Comitato ANPI Provinciale di Torino e dell'ANPI Nazionale;
- trovare copia di documenti e comunicati diffusi dalla Sezione;
- abbonarsi a Patria Indipendente, la rivista nazionale ANPI;
- trovare copie del giornalino di Sezione "La Gru Partigiana";
- firmare per i referendum sul lavoro;
- firmare la petizione ANPI Nazionale per la verità sulle stragi nazifasciste commesse in Italia nel 1943-1945;
- trovare pubblicazioni sulla Resistenza su offerta libera;
- prendere visione di fotografie storiche di Grugliasco;

La tessera ANPI ordinaria costa 15,00 €, per gli studenti delle scuole superiori 10,00 €.

Con la modifica dello Statuto Nazionale, possono iscriversi e partecipare alla vita associativa dell'ANPI tutti coloro che, pur non avendo partecipato alla lotta di Liberazione dal nazifascismo per questioni anagrafiche, si riconoscono nei valori dell'Antifascismo e nei principi della Costituzione, nata dalla Resistenza.

In caso di maltempo, l'iniziativa si svolgerà presso la sede ANPI, in via La Salle 4 al secondo piano.

Iscriviti all'ANPI!
La Resistenza continua!

lunedì 5 novembre 2012

Relazione "Articolo 11: Grugliasco ripudia la guerra!"




Intervento del Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco
all’iniziativa “ARTICOLO 11: GRUGLIASCO RIPUDIA LA GUERRA!”
Grugliasco, Centro civico “Nello Farina” - via San Rocco 20
Domenica 4 Novembre 2012 h 12.00

"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."
[Art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza]

“Bartolomeo Vanzetti è in piedi su un podio, e arringa la folla. Grida e slogan contro la guerra. Due attivisti srotolano davanti al podio uno striscione rosso con la scritta “PEACE! NO WAR!”
La politica coercitiva per il dominio finanziario del mondo, si sta identificando in questi ultimi mesi con una politica bellicistica tesa a trascinare questo Paese in Europa, dove è in corso la più feroce guerra che la storia ricordi.
Il Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che con questo atto si vuole esportare la democrazia americana nel mondo.
But what democracy, comrades? Quale democrazia?
Quella di Lincoln, che ancora viveva il sogno della rivoluzione, ed aveva perciò degli ideali?! O quella di oggi, che si fonda sulla forza e sulla brutalità, e che è espressione dei politicanti al soldo dei grandi interessi economici?!
This is not the truth, comrades! E noi anarchici, da anni, lo stiamo predicando: questa guerra, come la maggior parte delle guerre, è in realtà l’ennesimo conflitto tra le grandi potenze capitalistiche del mondo… Un conflitto che, come sempre, viene pagato con il sacrificio ed il sangue del proletariato.
Oggi il governo americano ci chiede di indossare la divisa e di partecipare alla guerra d’Europa nell’esercito di questo Paese, che molti di noi hanno scelto come seconda Patria.
Comrades! I love this country and its people!... Ma questo non vuol dire che io riconosca al governo americano, come non riconosco a nessun altro governo del mondo, il diritto di esigere, ad esclusivo interesse del capitale, la vita degli operai, dei manovali, dei braccianti, dei senza lavoro, che già sono le prime vittime del capitale.
E se questi governi, qui come altrove, ci chiamano alle armi, noi, in virtù della nostra coscienza libertaria e pacifista, rispondiamo NO! We say no to enrolment! We say no arms! We say no war!”
[I Vanzetti, estratto dal copione dello spettacolo teatrale del 16° quaderno del Gruppo Teatro Angrogna]


La Pace, per noi antifascisti di Grugliasco, affonda le radici nella strage nazifascista dei 68 Martiri del 29 e 30 aprile 1945, fatto che ha sconvolto la vita cittadina del nostro territorio e che allo stesso tempo rende chiaro e inequivocabile il motivo che ci ha spinto a confrontarci e approfondire il tema dell’art. 11 della Costituzione, prendendo contatto con Emergency.
Perché la Costituzione siamo noi: l’Italia ripudia la guerra, quindi Grugliasco ripudia la guerra.

Dal 2006 l’ANPI ha avviato la “Nuova Stagione”, aprendo le porte a chi, pur non avendo combattuto la Resistenza ‘43-‘45 contro i nazifascisti per ragioni anagrafiche, ne condivide lo spirito e i valori, sanciti dalla Costituzione. Dal 2011 molte ragazze e molti ragazzi sono entrati a far parte dell’ANPI anche con ruoli direttivi e incarichi di responsabilità.

L’ANPI è e deve continuare ad essere un’Associazione libera dall’ingerenza esterna di qualunque organizzazione: la “Nuova Stagione” deve svilupparsi necessariamente nel solco di questa identità, secondo lo spirito statutario del 1945.
L’ANPI non può limitarsi a citare la Costituzione e la Resistenza esclusivamente nei discorsi ufficiali, alle commemorazioni, nei convegni e nei comunicati stampa, dando alla cittadinanza un’impronta astratta di sè e delle proprie attività, rivolta al passato.
Alle parole deve essere dato seguito attivo, concreto e coerente, anche a titolo di esempio rivolto alla cittadinanza e in particolar modo alle giovani generazioni, cioè al presente e al futuro della Repubblica nata dalla Resistenza.
I principi della Costituzione e i valori della Resistenza devono essere praticati e tradotti nella realtà di oggi – l’Italia e il mondo del XXI secolo – e diventare fatto compiuto, sia attraverso le attività territoriali dei militanti antifascisti, sia con la partecipazione formale e sostanziale dell’ANPI – in modo critico, indipendente e secondo le proprie forme – alle iniziative attualmente in corso per la difesa e l’estensione dei diritti conquistati in decenni di lotte, anche a fronte di grandi ed estremi sacrifici.
Forte della propria autorevolezza, l’ANPI deve impegnarsi attivamente per la realizzazione di una società democratica autenticamente compiuta, dando corpo alla Costituzione e rafforzando il presidio antifascista del territorio repubblicano, contro ogni tentativo ed ogni progetto presente e futuro – da qualsiasi parte provenga – di eversione neofascista, corruzione della Costituzione, regressione dei diritti e restrizione della sovranità popolare.

Viviamo ormai da tempo in un presente di sistematica demolizione della Costituzione antifascista e di tutti i diritti civili e sociali conquistati con dure lotte nel corso di tre generazioni, in settant’anni di Repubblica: lavoro, scuola, sanità, cultura, diritti. L’attuale classe dirigente – composta da persone corrotte, egoiste, violente, moralmente ed eticamente degenerate –, non solo in ambito politico, sta volontariamente e progressivamente cancellando la democrazia, svuotando la Costituzione di ogni significato e spezzando le radici con la Resistenza.

La nostra sovranità, la sovranità popolare posta all’inizio della Costituzione come base irrinunciabile della democrazia, è già stata ridotta fortemente e rischiamo di perderla completamente: l’azione dell’ANPI non può più prescindere da questo fatto.
Il campo di battaglia dell’ANPI consiste oggi nella riappropriazione della sovranità popolare, attraverso la preparazione di buoni cittadini e militanti consapevoli in grado di essere un esempio per le nuove generazioni e di rendere l’ANPI un punto di riferimento saldo e coerente: risvegliare le coscienze e movimentare l’azione dei cittadini, con la formazione permanente alla pratica della democrazia e a vigilanza antifascista sul territorio. Contestualmente, l’attività dell’ANPI deve essere volta a distinguere, riconoscere e smascherare coloro che incarnano, sotto nuove e affascinanti forme, sia le idee e le forme tradizionali del fascismo, e sia le pratiche violente, autoritarie e reazionarie portate avanti da forze politiche eversive generalmente definite democratiche e quindi anche istituzionalmente legittimate.

La società attuale è fondata sulla rottura dei rapporti sociali e delle relazioni tra cittadini a livello locale, fenomeno essenziale e preparatorio per portare avanti la guerra permanente – cioè infinita – a livello globale: il conflitto tra classi sociali attualmente in corso in Italia rispecchia quanto accade nel mondo e riguarda il diritto, la partecipazione, la democrazia, la giustizia, la pace, la civiltà, da una parte, e la prevaricazione, il privilegio, la corruzione, la violenza, la guerra, la barbarie, dall’altra.
L’ANPI deve contribuire a sviluppare gli strumenti efficaci affinché prevalga la civiltà sulla barbarie, il diritto sulla guerra. L’ANPI deve diventare sempre di più un’associazione presente nelle lotte di oggi.

A questo scopo, occorre non indugiare oltre nella costituzione di un fronte unitario di tutte le forze antifasciste: l’ANPI ha il dovere di far risuonare il proprio richiamo, a svegliare i dormienti ed a riunire i disciolti, chiamandoli tutti nuovamente a raccolta. La Repubblica democratica, figlia della Resistenza, risorgerà tanto prima quanto noi saremo in grado di interpretare con lucidità il presente e a modificare con le nostre azioni il corso della storia.
Guardare al passato – che in quanto passato non si può cambiare – è un errore e consiste nella nostalgia e nella ripetizione ossessiva di quanto abbiamo già detto e già fatto, petulante litania che non giova ai nostri compiti e che anzi ci fa apparire come portatori malati di sterile, vuota e stanca retorica, allontanando le giovani generazioni anziché avvicinarle e coinvolgerle attivamente nella lotta antifascista.
Le nostre radici, cioè il nostro passato, non possono essere ne abbandonate, ne dimenticate, ne tanto meno recise, come va cianciando qualcuno anche a Grugliasco, di questi tempi: le radici devono camminare con noi, nelle nostre lotte presenti, sempre, verso il futuro, nell’eterno esempio che fu dei Partigiani combattenti.
Dobbiamo essere il bosco che – camminando – cura lo sviluppo di ogni singolo albero e che allo stesso tempo si muove, crescendo collettivamente nel suo insieme, avanzando verso una nuova, intensa e dolce primavera di progresso nei diritti, a partire dall’impegno civile sul territorio e dal presidio antifascista, fondamentale e irrinunciabile, che è la Costituzione praticata quotidianamente.

La nostra Sezione ANPI, con determinazione e spirito di servizio, sta crescendo nella capacità organizzativa e nell’elaborazione dell’attualità dell’antifascismo, ma non lo stiamo facendo da soli, in modo auto-referenziale: i soggetti associativi e sociali che incontriamo continuamente sul nostro percorso sono pienamente parte del risorgimento intellettuale e politico che l’ANPI sta praticando da anni anche a Grugliasco, nel perenne ricordo dei 68 Martiri.
Ecco perché il 4 novembre, nell'anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, la nostra Sezione ANPI ha invitato la cittadinanza a partecipare ad una giornata di formazione civile sul tema della Pace, con modalità aggregativa e conviviale, spezzando lo stesso pane alla stessa tavola: pane per lo stomaco, pane per il cervello, pane per il cuore: questo è il senso profondo del nostro essere, sentirci e chiamarci compagni, per elevare la consapevolezza e la coscienza civile dei cittadini grugliaschesi e sfondare tanto la cortina dell’ignoranza quanto la nebbia dell’indifferenza.
L'obiettivo è condividere conoscenze ed esperienze per rilanciare a livello locale l'impegno per la Pace contro la guerra, invitando alcuni esperti accuratamente individuati e selezionati dopo anni di riflessione: le compagne e i compagni di Emergency, gruppo territoriale di Torino, che molto hanno fatto in questi anni e che di fatto incarnano l’art. 11 della Costituzione.

L’ANPI ed Emergency condividono molto, anche se bisogna approfondire i rapporti e conoscersi meglio, per capire meglio quale possibile futuro si possa costruire coordinandosi insieme in modo sinergico e virtuoso: in fondo stiamo presidiando lo stesso territorio.
Noi dell’ANPI affermiamo che la Resistenza, la Guerra di Liberazione partigiana contro i nazifascisti nel 1943-1945, è stata combattuta affinché fosse l’ultima guerra della storia.
Nella rivolta dell’oppresso contro l’oppressore, nel riscatto dei deboli e dei poveri contro chi produce debolezza e povertà, noi ritroviamo noi stessi e il nostro agire comune oggi: l’esempio ribelle dei Partigiani è sempre attuale.

Infatti, il Partigiano Antonio Falbo, Presidente del nostro Comitato di Sezione e famoso artista locale, per il 60° anniversario della Festa di Liberazione nazionale 1945-2005, aveva prodotto migliaia di medagliette portachiavi su cui c’era scritto “Resistenza per la Pace”, il simbolo era una mano che tendeva aiuto ad un’altra, spezzando le catene che la tenevano imprigionata.

Il Partigiano Luigi “Gino” Cattaneo, Comandante della Divisione Partigiana “Renzo Cattaneo”, racconta sempre che alla liberazione di Torino nel 1945, i fascisti feriti rimasti a terra ricevevano lo stesso trattamento dei feriti partigiani, venivano cioè raccolti e portati all’ospedale più vicino, riposando nelle brande fianco a fianco agli antifascisti: questa era l’ultima lezione per i traditori fascisti, cecchini assassini nascosti negli anfratti dei palazzi di Torino, l’ultima corsa per la loro umanità.
Ed è la stessa cosa che nel 2011 ha dichiarato Cecilia Strada, Presidente di Emergency, rispondendo alla domanda del signor Edward Luttwak, viscido e infido portavoce dei signori della guerra USA: “io non voglio parlare di Afghanistan con Emergency, un'organizzazione che nel 1944 in Italia avrebbe curato le SS, così una volta curati potevano tornare a uccidere i partigiani. Questa è la loro ideologia in Afghanistan”. Cecilia aveva detto: "avremmo curato anche le SS durante la Seconda Guerra mondiale. Certo. Avremmo curato anche le SS. Noi curiamo persone. Un medico che non cura commette un reato, lo dice la Convenzione di Ginevra, lo dice il buonsenso, lo dice l'umanità, non lo diciamo solo noi. Ma vi immaginate un medico del pronto soccorso che quando arriva un paziente chiede prima di curarlo 'tu per chi hai votato? O come la pensi?”.

Un altro esempio, un altro anello di congiunzione tra le nostre associazioni e il nostro impegno comune, lo ritroviamo con il Partigiano Armando “Armando” Valpreda, già Presidente del nostro Comitato di Sezione, che purtroppo i più giovani di noi non hanno conosciuto. Armando è partito per l’Ultimo Viaggio la notte di capodanno tra il 2000 e il 2001, stroncato dalla malattia, ma rimane un esempio positivo e lungimirante per tutti noi. Una delle sue ultime richieste era stata quella di non volere fiori al suo funerale, ma piuttosto invitava a donare offerte a Emergency, per i suoi progetti e il suo aiuto concreto ai bambini mutilati dalle mine antiuomo e dai bombardamenti NATO, a significare che la nostra opera e la nostra lotta antifascista devono rivolgersi ai vivi, al presente e al futuro. Non significa dimenticare i morti, significa fare in modo che i vivi conoscano la storia a partire dalla pratica concreta e attiva della democrazia, dalla comprensione dei processi, dei meccanismi, delle dinamiche e del contesto che hanno generato la guerra, la dittatura, la fame, il fascismo e il nazismo, perché solo così la nostra società potrà sviluppare gli anticorpi al fascismo sotto qualunque forma si presenti: dobbiamo puntare armi caricate a coscienza e diritti anziché erigere statiche muraglie difensive che il tempo presto o tardi corroderà.
Dovremmo realizzare insieme questa sorta di bosco che cammina e che, perpetuando e rinnovando se stesso, aumenta la portata delle chiome e tiene gli alberi abbracciati insieme, popolo serrato di sana e robusta Costituzione.

La Pace e la Democrazia sono orizzonti, prospettive; la partecipazione e la nonviolenza sono i mezzi con i quali dobbiamo camminare fianco a fianco; la Costituzione e la Dichiarazione dei Diritti Umani sono le nostre armi, che dobbiamo tenere sempre cariche e pronte all’uso.
La scelta della militanza antifascista che abbiamo maturato a Grugliasco in questi anni, a fianco dei Partigiani combattenti, ci vedrà impegnati per tutta la vita, anche a fianco di Emergency, per la fine di tutte le guerre e la realizzazione piena e completa di una società di “cittadini liberi ed eguali in dignità e diritti, dotati di ragione e di coscienza, che agiscano gli uni verso gli altri con spirito di Fratellanza”.

Alcide Cervi, a cui i nazifascisti hanno portato via barbaramente sette figli, diceva sempre che “dopo un raccolto ne viene un altro”.
Noi andiamo avanti, uniti, continuiamo a seminare, pronti per il raccolto e per nuove semine.
Abbiamo da guadagnarci tutto un mondo, anche a Grugliasco.

Viva la Pace, viva la Costituzione, viva l’ANPI, viva Emergency!

venerdì 26 ottobre 2012

Articolo 11: Grugliasco ripudia la guerra! Domenica 4 Novembre

Articolo 11: GRUGLIASCO RIPUDIA LA GUERRA!
Domenica 4 Novembre 2012
Grugliasco, via San Rocco 20
presso il centro civico "Nello Farina"

Nell'anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, la Sezione ANPI "68 Martiri" di Grugliasco invita la cittadinanza a partecipare ad una giornata di formazione civile sul tema della Pace, con modalità aggregativa e conviviale.
L'obiettivo è condividere conoscenze ed esperienze, per rilanciare a livello locale l'impegno per la Pace contro la guerra.

h 12.00 Polenta di sana e robusta Costituzione
[costo 10,00 euro, prenotazione obbligatoria entro giovedì 1° novembre, per prenotare contattare l'ANPI tel. 349/8880282 anpi.grugliasco@gmail.com; parte del ricavato verrà devoluto a Emergency]
h 14.30 Assemblea sulla Pace con Emergency, gruppo territoriale di Torino
Interventi, letture, testimonianze, banchetti. Proiezione del video "Articoloundici", iniziativa realizzata da Emergency (gruppo territoriale di Torino) nell'ambito del concorso "Adotta un articolo della Costituzione" indetto del Comitato ANPI Provinciale di Torino.

Porterà un saluto il Sindaco della Città di Grugliasco, Roberto Montà.

domenica 21 ottobre 2012

Insediamento Consulta Antifascista di Grugliasco sabato 27 ottobre


 
Insediamento della Consulta Antifascista Comunale di Grugliasco 
 
La città di Grugliasco fonda la propria identità antifascista, repubblicana e democratica a partire dalla Resistenza antifascista del 1943-1945, conosciuta anche come Guerra di Liberazione contro i nazisti invasori e i fascisti oppressori. Il prezzo più alto di questa lotta, ferita dolorosa al di là del tempo, è stata la strage dei 68 Martiri del 29 e 30 aprile 1945: 68 persone tra Partigiani e civili picchiati, torturati e uccisi dai nazifascisti in fuga, che si ritiravano compiendo ovunque stragi e devastazioni, saccheggiando il territorio e massacrando la popolazione.

In quanto Città Martire della Resistenza, Grugliasco è stata decorata nel 2006 con Medaglia d’Argento al Merito Civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Nel 2007 il Consiglio Comunale ha istituito il Comitato Medaglia d’Argento per far conoscere e valorizzare questa decorazione alla cittadinanza.

Nel 2011 è iniziato – con il supporto operativo e organizzativo della Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco – il processo di trasformazione del Comitato Medaglia d’Argento nella Consulta Antifascista permanente, definita da apposito Statuto che ha valore di regolamento comunale, per coinvolgere associazioni, comitati di quartiere, istituzioni scolastiche, rappresentanze studentesche, forze politiche, movimenti e singoli cittadini nel sostegno e nella valorizzazione dell’esperienza antifascista del territorio.


INSEDIAMENTO CONSULTA ANTIFASCISTA DI GRUGLIASCO
Sabato 27 Ottobre 2012 h 15.00
Grugliasco, piazza Matteotti n° 50 - Sala consiliare “Sandro Pertini”

Introduzione e coordinamento a cura di:
Giuseppe Rizzo, Presidente Comitato Medaglia d'Argento

Interventi di:
Roberto Montà, Sindaco di Grugliasco
Florinda Maisto, Presidente del Consiglio Comunale di Grugliasco
Angela Massaglia, Consiglio Provinciale di Torino
Livio Sera, militante antifascista della Sezione ANPI "68 Martiri" di Grugliasco

Parteciperanno portando un saluto:
Antonio Falbo, Partigiano e Presidente del Comitato di Sezione ANPI "68 Martiri" di Grugliasco
Luciano Manzi, Partigiano e Presidente del Comitato di Sezione ANPI "Renzo Cattaneo" di Collegno
Cesare Mondon, Partigiano
Gino Cattaneo, Comandante Partigiano e membro del Comitato d'Onore ANPI Nazionale
Diego Novelli, Presidente del Comitato Provinciale ANPI di Torino

Nel corso della manifestazione, avverrà la cerimonia di premiazione d'onore e riconoscimento al valore per tutti i Partigiani viventi residenti in Grugliasco.

Seguirà buffet.

sabato 20 ottobre 2012

Proposte organizzative della Commissione ANPI "Giovani e Istruzione" provinciale




Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale con D.L. n°224 del 5 aprile 1945
Commissione “Giovani e Istruzione”del Comitato Provinciale di TORINO


Torino, Sabato 20 Ottobre 2012

Proposte organizzative della Commissione “Giovani e Istruzione”

Questo documento rappresenta il contributo propositivo della Commissione “Giovani e Istruzione” del Comitato Provinciale ANPI di Torino alla Conferenza organizzativa provinciale del 20 ottobre 2012.
Si tratta di idee e proposte per la concreta attuazione della nuova stagione dell’ANPI, raccolte insieme dai giovani partecipanti ai lavori della Commissione nel biennio 2011-2012.

Praticare Resistenza, Costituzione, Democrazia
L’ANPI è e deve continuare ad essere un’Associazione libera dall’ingerenza esterna di qualunque organizzazione: la “Nuova Stagione” deve svilupparsi necessariamente nel solco di questa identità, secondo lo spirito statutario del 1945.
L’ANPI non può limitarsi a citare la Costituzione e la Resistenza esclusivamente nei discorsi ufficiali, alle commemorazioni, nei convegni e nei comunicati stampa, dando alla cittadinanza un’impronta astratta di sè e delle proprie attività, rivolta al passato.
Alle parole deve essere dato seguito attivo, concreto e coerente, anche a titolo di esempio rivolto alla cittadinanza e in particolar modo alle giovani generazioni, cioè al presente e al futuro della Repubblica nata dalla Resistenza.
I principi della Costituzione e i valori della Resistenza devono essere praticati e tradotti nella realtà di oggi – l’Italia e il mondo del XXI secolo – e diventare fatto compiuto, sia attraverso le attività territoriali dei militanti antifascisti, sia con la partecipazione formale e sostanziale dell’ANPI – in modo critico, indipendente e secondo le proprie forme – alle iniziative attualmente in corso per la difesa e l’estensione dei diritti conquistati in decenni di lotte, anche a fronte di grandi ed estremi sacrifici.
Forte della propria autorevolezza, l’ANPI deve impegnarsi attivamente per la realizzazione di una società democratica autenticamente compiuta, dando corpo alla Costituzione e rafforzando il presidio antifascista del territorio repubblicano, contro ogni tentativo ed ogni progetto presente e futuro – da qualsiasi parte provenga – di eversione neofascista, corruzione della Costituzione, regressione dei diritti e restrizione della sovranità popolare.

Militanza antifascista
Pensiamo sia necessaria una maggiore incisività per rendere le parole dei comunicati stampa e dei convegni vere, concrete ed efficaci nelle azioni dei nostri iscritti, che si trasformino sempre più in militanti attivi nella società, creando reti solidali con i lavoratori, con gli studenti, con tutti coloro che portano avanti le loro battaglie per la difesa dei propri diritti, sanciti dalla Costituzione.
Non bisogna spaventarsi di fronte a questo termine e rigettare aprioristicamente un dibattito in questo senso. Negli ultimi anni l’ANPI si è man mano attivata su tematiche importanti e varie. Ma spesso l'intervento si è limitato a comunicati o talvolta ad iniziative che non hanno avuto grosso impatto sulla partecipazione attiva degli iscritti, dei simpatizzanti e della società. È un dato di fatto che i giovani, a cui l’ANPI si rivolge con la "Nuova Stagione", abbiano un dinamismo ed uno slancio differente rispetto a chi non si sente più nel fiore dell'età.
Per fare in modo che anche i giovani possano riconoscersi appieno nelle pratiche dell’ANPI, è indispensabile un cambiamento, non necessariamente per adattarsi alla "velocità" ed al dinamismo dei giovani, ma per trovare una sintesi accettabile tra le varie modalità operative.
Si ritiene indispensabile quindi la pratica della militanza come messa in atto dei concetti elaborati nei documenti congressuali, nelle conferenze e nei comunicati. Se crediamo veramente in quello che teorizziamo e divulghiamo, dobbiamo avere la capacità di passare ad una fase successiva operativa di messa in pratica.
La militanza di cui sentiamo necessità passa per il presidio del territorio, il monitoraggio delle lapidi e la tradizione della cultura antifascista legata ai luoghi in cui viviamo, ma è anche la presenza fisica ed autorevole della nostra associazione nella società in cui viviamo.
Si propone che le prese di posizione, ad esempio sulle violenze poliziesche (dal G8, alla Val Susa, agli operai ed agli studenti in piazza), sulle parate neofasciste in particolare in occasione del "Giorno del ricordo", sugli attacchi allo Statuto dei Lavoratori, si trasformino in presenza organizzata degli iscritti nelle manifestazioni di piazza, nei volantinaggi e nelle attività che possano accrescere l'adesione alla nostra associazione e la diffusione dei valori che da sempre portiamo avanti.

Comunicazione e diffusione della voce dell’ANPI nella società
Le tecnologie di comunicazione 'innovative' hanno un potenziale molto elevato riguardo la possibilità di raggiungere il massimo numero di iscritti e cittadini a costi irrisori rispetto ai mezzi
'tradizionali'; inoltre, possono essere attivate in tempi molto rapidi, praticamente in tempo reale.
Questi aspetti sono importanti in rapporto alla necessità di coinvolgere maggiormente le Sezioni della provincia, di migliorare il coordinamento delle iniziative delle diverse Sezioni, coinvolgendo così maggiormente gli iscritti nelle attività di militanza antifascista sul territorio.
Si auspica pertanto – come già avviato dall’ANPI Nazionale, da innumerevoli Comitati Provinciali e da centinaia di Sezioni – l'utilizzo delle tecnologie a disposizione (social network, mailing-list, siti web, blog, canali video youtube), che possono essere affiancate ai mezzi tradizionali senza sostituirsi ad essi.
Vista la potenza degli strumenti in questione, si ritiene comunque che l'adozione debba essere seguita da un’attenta pianificazione e capacità di controllo, responsabilizzando i compagni che già ne fanno uso per motivi professionali, di formazione personali e per la Sezione; una gestione accorta di tali mezzi ne consente un impiego sicuro ed efficace.
Si sottolinea come questi mezzi costituiscano un modo per rendere maggiormente visibile l'ANPI a chi non la conosce, in particolar modo ai giovani, contribuendo così al concretizzarsi della “Nuova Stagione”. Inoltre la libertà di espressione e informazione passano anche attraverso la capacità di relazionarsi con tali mezzi: non si tratta solo di una questione di utilità pratica, ma anche di un'area concettuale molto vicina ai temi della Costituzione che andrebbe esplorata, approfondita, fatta propria anche dall’ANPI.
Si propone quindi di attivare quanto prima la commissione “Comunicazione” con un gruppo operativo di militanti competenti e responsabili che si occupino sia delle nuove tecnologie che dell’approfondimento dei diversi canali di comunicazione (Provinciale-Sezioni, Sezioni-Provinciale, Provinciale-esterno).

Ruolo e responsabilità dei giovani nell’ANPI
Pensiamo sia necessaria una profonda riflessione sul termine responsabilità, che induca i giovani che scelgono di impegnarsi in quest'associazione a decidere di farlo con costanza e con la necessaria preparazione, per acquisire l'autorevolezza che i Partigiani hanno conquistato sulle nostre montagne con enormi sacrifici. Pensiamo sia sbagliato parlare di “passaggio del testimone”: noi camminiamo fianco a fianco di chi alla nostra età ha compiuto scelte tanto coraggiose quanto dolorose.
Nel nostro caso, fino a che avremo la fortuna di poterci confrontare con qualcuno appartenente alla generazione della Resistenza, sarà fondamentale proseguire il cammino “al fianco” dei Partigiani. Non in un ruolo sostitutivo, ma neppure con delle responsabilità “di facciata”, che nei fatti non diano il giusto spazio a nuovi contenuti e riflessioni sulla realtà contemporanea, che tutti noi stiamo vivendo e che sicuramente interpretiamo con occhi differenti. La questione della fiducia e del rispetto reciproco sono alla base del senso di responsabilità che tutti sentiamo nei confronti della nostra associazione.
É necessario, oggi più che mai, che la “nuova stagione” dell'ANPI porti tutti gli iscritti a potersi confrontare in modo paritario sui contenuti, trasformando nei fatti l’ANPI nella Casa degli Antifascisti.

Formazione dei militanti
La formazione dei militanti deve intendersi come metodo permanente della vita associativa dell’ANPI. Dopo l’esempio positivo ma sperimentale realizzato nel periodo marzo-giugno 2012, il corso di formazione rivolto agli iscritti è da riproporre con più attività sui luoghi di memoria e sui sentieri partigiani, inserendo incontri sull’attualità per approfondire il tema della democrazia, della sovranità popolare, della concreta attuazione della Costituzione, del revisionismo storico, dei beni comuni.

Attività didattiche e rapporti con le scuole
Per garantire continuità ai valori di cui si fa portatrice e per contribuire alla conservazione della memoria, ma anche per garantire la piena attuazione della Costituzione, alla quale sempre più spesso si sta attentando da più parti, l'ANPI è chiamata ad intensificare la sua attività nelle scuole. È quindi necessario in primo luogo incoraggiare l'approvazione da parte dei Consigli d'Istituto e della Consulta Provinciale degli Studenti dei progetti ad essi proposti. In secondo luogo, sarebbe utile affiancare alla testimonianza dei Partigiani l'utilizzo dei moderni strumenti di comunicazione ed educazione.
È infine fondamentale valorizzare il ruolo dei nostri giovani militanti, che grazie alla conoscenza e alla vicinanza del mondo studentesco odierno sono maggiormente in grado di coinvolgere gli studenti sui temi portati avanti dalla nostra Associazione.
In sintesi si propone di incoraggiare l'approvazione dei progetti, magari sollecitando i rappresentanti degli studenti, e di affiancare le testimonianze dei Partigiani con la presenza dei giovani e delle nuove tecnologie.
Per avvicinare gli studenti delle scuole superiori può essere utile elaborare un volantino/documento sulla questione dell’attuale “riforma”, che influirà negativamente anche sulla questione della rappresentanza studentesca, e di volantinare davanti alle scuole superiori con il supporto delle Sezioni del territorio di riferimento.

Iniziative rivolte ai giovani, radicamento generazionale e territoriale:
Se l’ANPI vuole raggiungere in modo efficace i giovani, deve interagire non solo nella scuola e con gli studenti, ma anche con il mondo diffuso della società civile (associazioni, gruppi, comitati, circoli ARCI, complessi musicali) che può fornire un grande bacino di energia e di idee per il rinnovo dell’impegno antifascista dell’ANPI sul territorio. Concerti rock, aperitivi resistenti, cineforum, spettacoli teatrali e iniziative conviviali rappresentano utili strumenti per confrontarsi con le altre organizzazioni e diffondere ulteriormente la voce dell’ANPI sul territorio (per citare alcuni esempi: ARCI, Libera, Emergency, Comitati Acqua Bene Comune, Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni).

Riunioni e assemblee delle strutture provinciali
In settimana le riunioni dovrebbero tenersi la sera, nel weekend il pomeriggio per aumentare la possibilità di partecipazione anche da chi arriva da lontano.

Commissioni di lavoro
Non devono sostituirsi alle Sezioni ma coordinare le diverse esperienze del territorio e dare spunti utili per iniziative che rafforzino l’attività ANPI già presente sul territorio: possono – e forse devono – diventare momenti di dibattito e confronto tematico tra singoli militanti di diverse Sezioni territoriali, possibilmente anche con la produzione di materiale scritto da proporre alle Sezioni come spunto per dibattiti e riflessioni.

venerdì 19 ottobre 2012

Intervento ANPI all'assemblea sui referendum per il lavoro




Intervento del Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco
all’Assemblea pubblica sui referendum per il lavoro
Grugliasco, sala consiliare “Sandro Pertini”
Venerdì 19 Ottobre 2012 h 21.00


Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà.
A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.
[Primo Levi, Un passato che credevamo non dovesse tornare più, Corriere della sera, 8 maggio 1974]

Presentazione
L’A.N.P.I. è l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, fondata nel 1944 ed elevata ad Ente Morale con DL del 5 aprile 1945. Dal 2006, con la Nuova Stagione, ha aperto le porte a tutti i cittadini che, pur non avendo partecipato alla Guerra di Liberazione, ne condividono valori, spirito e finalità. Non un partito, ma una grande famiglia politica volta a riunire tutti gli antifascisti, custode della memoria storica della Resistenza e guardiana della Costituzione.
Come cittadini consapevoli e attivi, noi militanti antifascisti affermiamo che Resistenza, Democrazia e Costituzione non devono restare concetti verbali e astratti, ma pratiche politiche da attuare concretamente sul territorio.
Nel 2013 saranno 70 anni dall’inizio della Guerra di Liberazione dal nazifascismo, è un invito ad aderire e a rafforzare le radici della nostra Libertà.

Resistenza, Lavoro, Costituzione, Diritti, Democrazia
L’8 Settembre 1943 iniziò la Resistenza armata contro il nazifascismo dopo un lungo periodo di lotta clandestina, ma non sarebbe potuto avvenire nulla senza i grandi scioperi del marzo 1943: i protagonisti indiscussi della Resistenza sono le masse di lavoratori e lavoratrici, il segnale di riscossa lo diedero loro con le parole d’ordine “pane, pace e libertà”.

Dalla Resistenza antifascista, cui scelsero coraggiosamente e dolorosamente di partecipare donne e uomini di ogni età, provenienza, razza, professione, classe sociale, discende la Costituzione della Repubblica, fondata sul lavoro e quindi su un’idea ben precisa di società libera, attiva, dignitosa e operosa, volta all’equilibrio tra la realizzazione del singolo cittadino e il raggiungimento del progresso collettivo dell’intera comunità.

Se si legge attentamente la Costituzione, in particolare negli articoli 1, 2, 3, 4, 41, si evince che il lavoro è sia strumento di libertà per il singolo cittadino (dignità personale e stabilità economica) e sia strumento di progresso civile per la comunità nella quale il singolo vive e costruisce la propria vita (sicurezza sociale).

Lavoro significa Diritti perché Democrazia significa Lavoro: i valori della Guerra di Liberazione dal nazifascismo furono sanciti come principi nella nostra Costituzione, non per filosofeggiare in modo astratto sul migliore dei Paesi possibile, ma per dare un orizzonte concreto e una direzione da seguire a tutte le future generazioni del popolo italiano, quale che fosse la propria epoca, come irrinunciabile pilastro di una democrazia solida e autenticamente compiuta. Vale a dire: uno straordinario esempio di unità nazionale sul piano sociale e democratico, al di là del tempo.

È su questo orizzonte che troviamo specificato quasi sempre il mestiere dei Martiri per la Libertà sulle lapidi partigiane del nostro territorio; è su questo orizzonte che troviamo lo Statuto dei Lavoratori, la Legge 300/70, grande conquista di una stagione di lotta durissima; è su questo orizzonte che ritroviamo le lotte dei lavoratori, degli sfruttati e degli studenti – futuri lavoratori – che oggi animano il Paese; ed è sempre su questo orizzonte che ritroviamo anche i referendum per il lavoro di cui stiamo raccogliendo le firme.

I nemici della Repubblica, invece, praticano il lavoro come uno strumento di violenza, controllo, di coercizione e di ricatto, cioè di frammentazione della società, di negazione delle istanze democratiche e delle pratiche costituzionali: basta pensare alle organizzazioni mafiose che concedono il lavoro come un favore, o alle organizzazioni criminali di sfruttamento e al caporalato, o ancora al neofascismo ben più che strisciante che esclude le rappresentanza di questo o quel sindacato dalle aziende, violando le libertà fondamentali garantite dalla Costituzione.
Nessuna conquista è per sempre, dobbiamo costantemente vigilare sul territorio e presidiare la democrazia, organizzando nuove forme di partecipazione popolare e di formazione politica civile, puntando sull’elevazione della qualità culturale, civile, politica della nostra comunità.

Confidiamo che molti sceglieranno consapevolmente di schierarsi e prendere parte attivamente a questa grande battaglia di riconquista dei diritti e della democrazia, in coerenza con lo spirito unitario caratterizzante le forze politiche che guidarono la Resistenza contro i nazifascisti e ispirarono la Costituzione repubblicana.
Nella memoria l’esempio, nella lotta la pratica.

Per il lavoro, per i diritti, per la Costituzione: SI ai referendum per il lavoro.

martedì 16 ottobre 2012

Referendum per il lavoro: assemblea pubblica a Grugliasco venerdì 19/10



Invitiamo a partecipare numerosi e a diffondere la notizia della grande

Assemblea pubblica sui referendum per il lavoro
Venerdì 19 Ottobre h 21.00

Grugliasco, piazza Matteotti n° 50
sala consiliare "Sandro Pertini"

La nostra Sezione è parte attiva del Comitato referendario locale per la raccolta firme.
Tutti gli iscritti che abbiano la possibilità di fare la propria parte, anche minima, per la raccolta firme e la piena riuscita della campagna referendaria, sono invitati a:
- prendere visione dei documenti
- segnalare la propria disponibilità operativa per i banchetti ANPI di raccolta firme.
La nostra Sezione sarà presente fino al 22-23 dicembre, salvo eccezioni e meteo permettendo, ogni sabato mattina all'inizio di viale Gramsci e ogni domenica mattina in piazza 66 Martiri, indicativamente tra le 10.00 e le 12.00.

Il Comitato di Sezione ANPI "68 Martiri" di Grugliasco

sabato 6 ottobre 2012

Documento ANPI sui referendum per il lavoro





Grugliasco, Venerdì 5 Ottobre 2012


Comunicato ANPI “68 Martiri” Grugliasco sui referendum per il lavoro

Recepiti i documenti della Segreteria Nazionale ANPI e del Comitato Provinciale ANPI di Torino, la Sezione ANPI “68 Martiri di Grugliasco”:

  • esprime la necessità di prendere posizione e battersi per la difesa, la conoscenza e la concreta attuazione degli articoli 1 e 4 della Costituzione sul tema del lavoro;

  • ritiene doveroso appoggiare, incoraggiare e sostenere la raccolta firme per i referendum a favore del ripristino delle parti abrogate dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, Legge 300/70;

  • auspica la formazione di un comitato referendario locale che agisca con un unico obiettivo rappresentato da un unico simbolo unitario, riconosciuto e rispettato nella forma e nella sostanza da tutte le componenti, nonché la necessità che il comitato sia coordinato in modo orizzontale e paritario, sull’esempio del comitato referendario 2 SI per l’Acqua Bene Comune, il cui metodo ed azione sono risultati autenticamente democratici ed efficaci, riportando la straordinaria vittoria del 12 e 13 giugno 2011;

  • ribadisce che la propria iniziativa sarà indipendente ed autonoma da qualsiasi organizzazione ma certamente avverrà in piena collaborazione con i rappresentanti locali dei promotori e con tutti i cittadini e le forze politiche, sindacali e sociali che sceglieranno di schierarsi e prendere parte attivamente a questa grande battaglia di riconquista dei diritti e della democrazia.

L’ANPI è per il lavoro, per i diritti, per la Costituzione: SI ai referendum sull’art. 18.


il Comitato di Sezione
ANPI “68 Martiri” Grugliasco





Grugliasco, Venerdì 5 Ottobre 2012

Documento dell’ANPI “68 Martiri” di Grugliasco sui referendum per il lavoro

Premessa
L’ANPI è e deve continuare ad essere un’Associazione libera dall’ingerenza esterna di qualunque organizzazione: la “Nuova Stagione” deve svilupparsi necessariamente nel solco di questa identità, secondo lo spirito statutario del 1945.
L’ANPI non può limitarsi a citare la Costituzione e la Resistenza esclusivamente nei discorsi ufficiali, alle commemorazioni, nei convegni e nei comunicati stampa, dando alla cittadinanza un’impronta astratta di sè e delle proprie attività, rivolta al passato.
Alle parole deve essere dato seguito attivo, concreto e coerente, anche a titolo di esempio rivolto alla cittadinanza e in particolar modo alle giovani generazioni, cioè al presente e al futuro della Repubblica nata dalla Resistenza.
I principi della Costituzione e i valori della Resistenza devono essere praticati e tradotti nella realtà di oggi – l’Italia e il mondo del XXI secolo – e diventare fatto compiuto, sia attraverso le attività territoriali dei militanti antifascisti, sia con la partecipazione formale e sostanziale dell’ANPI – in modo critico, indipendente e secondo le proprie forme – alle iniziative attualmente in corso per la difesa e l’estensione dei diritti conquistati in decenni di lotte, anche a fronte di grandi ed estremi sacrifici.
Forte della propria autorevolezza, l’ANPI deve impegnarsi attivamente per la realizzazione di una società democratica autenticamente compiuta, dando corpo alla Costituzione e rafforzando il presidio antifascista del territorio repubblicano, contro ogni tentativo ed ogni progetto presente e futuro – da qualsiasi parte provenga – di eversione neofascista, corruzione della Costituzione, regressione dei diritti e restrizione della sovranità popolare.

Visti, considerati e valutati:
  • l’art. 1 della Costituzione della Repubblica: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”;
  • l’art. 4 della Costituzione della Repubblica: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”;
  • l’art. 2 lettera m) dello Statuto Nazionale dell’ANPI, che sancisce che “l’ANPI ha lo scopo di: dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si battono, singolarmente o in associazioni, per quei valori di libertà e di democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno trovato la loro più alta espressione”;
  • il documento politico del XV Congresso Nazionale ANPI, approvato in sede congressuale a Torino in data 27/03/12, in cui si ribadisce l’impegno a “respingere ogni tentativo di sovvertire principi e regole che sono previsti a garanzia della libertà e dei diritti dei cittadini” e in cui si afferma che “per garantire una forte stabilità sociale ed economica al Paese occorre attuare pienamente i principi costituzionali in materia di lavoro, cambiando la legislazione vigente che ha ridotto diritti e garanzie per i lavoratori”;
  • il documento della Segreteria Nazionale ANPI del 24/09/12, che afferma come “in periodi come questi vi è più che mai bisogno di tutele e garanzie fondamentali per chi lavora. Gli strumenti per arrivare a risultati positivi sono molteplici e tutti legittimi, sicché è condivisibile l’obiettivo perseguito dai promotori del referendum”, specificando che “gli iscritti e le organizzazioni periferiche – in piena libertà – assumeranno ogni opportuna decisione al riguardo”;
  • il documento politico del XV Congresso Provinciale ANPI approvato all’unanimità in sede congressuale in data 16/01/12, in cui si afferma che “in un momento di forte attacco al ruolo del sindacato, nel tentativo di favorire soluzioni aziendali unilaterali e di fatto non contrattabili, in nome delle superiori esigenze dell’economia d’impresa e dello sviluppo economico “necessario”, l’ANPI è in campo per la difesa più ampia della centralità e della dignità del lavoro. Tale è l’espressione dell’art. 1 della nostra Costituzione che pone il lavoro a fondamento della Repubblica e dell’impianto democratico del Paese: i diritti costituzionali, faticosamente conquistati, sono inalienabili. Esprimiamo preoccupazione per alcuni proponimenti aziendali che sembrano richiamare alla mente, sotto un velo di presunta modernità, forme di forte ridimensionamento dei diritti che hanno caratterizzato il periodo storico al quale ha posto fine la Resistenza”;
  • il documento provinciale preparatorio della Conferenza organizzativa-programmatica provinciale, approvato all’unanimità dal Comitato Provinciale ANPI di Torino in data 9/06/12, che ricorda come “l’ANPI ha espresso una posizione di forte critica al progetto di smantellamento dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori”;
  • l’importanza dello strumento referendario come prova di democrazia diretta rivolto all’intera popolazione;

La Sezione ANPI “68 Martiri di Grugliasco:
  • chiama la cittadinanza a riflettere sull’attuale contesto storico, politico e sociale, nonché a sentire la necessità di prendere posizione e battersi per la difesa, la conoscenza e la concreta attuazione degli articoli 1 e 4 della Costituzione sul tema del lavoro, già individuato dai fondatori della Repubblica quale pilastro di una solida democrazia compiuta, cioè come diritto e strumento di progresso sociale e non esclusivamente come fonte di sostentamento economico;
  • ritiene doveroso appoggiare, incoraggiare e sostenere – anche con un impegno straordinario di mobilitazione sul territorio dei militanti antifascisti – la raccolta firme per i referendum a favore del ripristino delle parti abrogate dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, Legge 300/70, gloriosa conquista di una stagione di grande partecipazione popolare attualmente oggetto di revisionismo politico-culturale e restaurazione istituzionale;
  • auspica il raggiungimento dell’obiettivo posto dai promotori del referendum, attraverso la formazione di un comitato referendario locale che agisca con un unico obiettivo rappresentato da un unico simbolo unitario, riconosciuto e rispettato nella forma e nella sostanza da tutte le componenti, nonché la necessità che il comitato sia coordinato in modo orizzontale e paritario, sull’esempio del comitato referendario 2 SI per l’Acqua Bene Comune, il cui metodo ed azione sono risultati autenticamente democratici e vincenti, riportando la straordinaria vittoria del 12 e 13 giugno 2011;
  • ribadisce che la propria iniziativa sarà indipendente ed autonoma da qualsiasi organizzazione, sia sul piano formale e sia sul piano materiale, ma certamente avverrà in piena collaborazione con i rappresentanti locali dei promotori e con tutti i cittadini e le forze politiche, sindacali e sociali che sceglieranno consapevolmente di schierarsi e prendere parte attivamente a questa grande battaglia di riconquista dei diritti e della democrazia, in coerenza con lo spirito unitario caratterizzante le forze politiche che guidarono la Resistenza contro i nazifascisti e ispirarono la Costituzione repubblicana.

Per il lavoro, per i diritti, per la Costituzione: SI ai referendum sull’art. 18.

il Comitato di Sezione
ANPI “68 Martiri” Grugliasco