venerdì 26 ottobre 2012

Articolo 11: Grugliasco ripudia la guerra! Domenica 4 Novembre

Articolo 11: GRUGLIASCO RIPUDIA LA GUERRA!
Domenica 4 Novembre 2012
Grugliasco, via San Rocco 20
presso il centro civico "Nello Farina"

Nell'anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, la Sezione ANPI "68 Martiri" di Grugliasco invita la cittadinanza a partecipare ad una giornata di formazione civile sul tema della Pace, con modalità aggregativa e conviviale.
L'obiettivo è condividere conoscenze ed esperienze, per rilanciare a livello locale l'impegno per la Pace contro la guerra.

h 12.00 Polenta di sana e robusta Costituzione
[costo 10,00 euro, prenotazione obbligatoria entro giovedì 1° novembre, per prenotare contattare l'ANPI tel. 349/8880282 anpi.grugliasco@gmail.com; parte del ricavato verrà devoluto a Emergency]
h 14.30 Assemblea sulla Pace con Emergency, gruppo territoriale di Torino
Interventi, letture, testimonianze, banchetti. Proiezione del video "Articoloundici", iniziativa realizzata da Emergency (gruppo territoriale di Torino) nell'ambito del concorso "Adotta un articolo della Costituzione" indetto del Comitato ANPI Provinciale di Torino.

Porterà un saluto il Sindaco della Città di Grugliasco, Roberto Montà.

domenica 21 ottobre 2012

Insediamento Consulta Antifascista di Grugliasco sabato 27 ottobre


 
Insediamento della Consulta Antifascista Comunale di Grugliasco 
 
La città di Grugliasco fonda la propria identità antifascista, repubblicana e democratica a partire dalla Resistenza antifascista del 1943-1945, conosciuta anche come Guerra di Liberazione contro i nazisti invasori e i fascisti oppressori. Il prezzo più alto di questa lotta, ferita dolorosa al di là del tempo, è stata la strage dei 68 Martiri del 29 e 30 aprile 1945: 68 persone tra Partigiani e civili picchiati, torturati e uccisi dai nazifascisti in fuga, che si ritiravano compiendo ovunque stragi e devastazioni, saccheggiando il territorio e massacrando la popolazione.

In quanto Città Martire della Resistenza, Grugliasco è stata decorata nel 2006 con Medaglia d’Argento al Merito Civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Nel 2007 il Consiglio Comunale ha istituito il Comitato Medaglia d’Argento per far conoscere e valorizzare questa decorazione alla cittadinanza.

Nel 2011 è iniziato – con il supporto operativo e organizzativo della Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco – il processo di trasformazione del Comitato Medaglia d’Argento nella Consulta Antifascista permanente, definita da apposito Statuto che ha valore di regolamento comunale, per coinvolgere associazioni, comitati di quartiere, istituzioni scolastiche, rappresentanze studentesche, forze politiche, movimenti e singoli cittadini nel sostegno e nella valorizzazione dell’esperienza antifascista del territorio.


INSEDIAMENTO CONSULTA ANTIFASCISTA DI GRUGLIASCO
Sabato 27 Ottobre 2012 h 15.00
Grugliasco, piazza Matteotti n° 50 - Sala consiliare “Sandro Pertini”

Introduzione e coordinamento a cura di:
Giuseppe Rizzo, Presidente Comitato Medaglia d'Argento

Interventi di:
Roberto Montà, Sindaco di Grugliasco
Florinda Maisto, Presidente del Consiglio Comunale di Grugliasco
Angela Massaglia, Consiglio Provinciale di Torino
Livio Sera, militante antifascista della Sezione ANPI "68 Martiri" di Grugliasco

Parteciperanno portando un saluto:
Antonio Falbo, Partigiano e Presidente del Comitato di Sezione ANPI "68 Martiri" di Grugliasco
Luciano Manzi, Partigiano e Presidente del Comitato di Sezione ANPI "Renzo Cattaneo" di Collegno
Cesare Mondon, Partigiano
Gino Cattaneo, Comandante Partigiano e membro del Comitato d'Onore ANPI Nazionale
Diego Novelli, Presidente del Comitato Provinciale ANPI di Torino

Nel corso della manifestazione, avverrà la cerimonia di premiazione d'onore e riconoscimento al valore per tutti i Partigiani viventi residenti in Grugliasco.

Seguirà buffet.

sabato 20 ottobre 2012

Proposte organizzative della Commissione ANPI "Giovani e Istruzione" provinciale




Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale con D.L. n°224 del 5 aprile 1945
Commissione “Giovani e Istruzione”del Comitato Provinciale di TORINO


Torino, Sabato 20 Ottobre 2012

Proposte organizzative della Commissione “Giovani e Istruzione”

Questo documento rappresenta il contributo propositivo della Commissione “Giovani e Istruzione” del Comitato Provinciale ANPI di Torino alla Conferenza organizzativa provinciale del 20 ottobre 2012.
Si tratta di idee e proposte per la concreta attuazione della nuova stagione dell’ANPI, raccolte insieme dai giovani partecipanti ai lavori della Commissione nel biennio 2011-2012.

Praticare Resistenza, Costituzione, Democrazia
L’ANPI è e deve continuare ad essere un’Associazione libera dall’ingerenza esterna di qualunque organizzazione: la “Nuova Stagione” deve svilupparsi necessariamente nel solco di questa identità, secondo lo spirito statutario del 1945.
L’ANPI non può limitarsi a citare la Costituzione e la Resistenza esclusivamente nei discorsi ufficiali, alle commemorazioni, nei convegni e nei comunicati stampa, dando alla cittadinanza un’impronta astratta di sè e delle proprie attività, rivolta al passato.
Alle parole deve essere dato seguito attivo, concreto e coerente, anche a titolo di esempio rivolto alla cittadinanza e in particolar modo alle giovani generazioni, cioè al presente e al futuro della Repubblica nata dalla Resistenza.
I principi della Costituzione e i valori della Resistenza devono essere praticati e tradotti nella realtà di oggi – l’Italia e il mondo del XXI secolo – e diventare fatto compiuto, sia attraverso le attività territoriali dei militanti antifascisti, sia con la partecipazione formale e sostanziale dell’ANPI – in modo critico, indipendente e secondo le proprie forme – alle iniziative attualmente in corso per la difesa e l’estensione dei diritti conquistati in decenni di lotte, anche a fronte di grandi ed estremi sacrifici.
Forte della propria autorevolezza, l’ANPI deve impegnarsi attivamente per la realizzazione di una società democratica autenticamente compiuta, dando corpo alla Costituzione e rafforzando il presidio antifascista del territorio repubblicano, contro ogni tentativo ed ogni progetto presente e futuro – da qualsiasi parte provenga – di eversione neofascista, corruzione della Costituzione, regressione dei diritti e restrizione della sovranità popolare.

Militanza antifascista
Pensiamo sia necessaria una maggiore incisività per rendere le parole dei comunicati stampa e dei convegni vere, concrete ed efficaci nelle azioni dei nostri iscritti, che si trasformino sempre più in militanti attivi nella società, creando reti solidali con i lavoratori, con gli studenti, con tutti coloro che portano avanti le loro battaglie per la difesa dei propri diritti, sanciti dalla Costituzione.
Non bisogna spaventarsi di fronte a questo termine e rigettare aprioristicamente un dibattito in questo senso. Negli ultimi anni l’ANPI si è man mano attivata su tematiche importanti e varie. Ma spesso l'intervento si è limitato a comunicati o talvolta ad iniziative che non hanno avuto grosso impatto sulla partecipazione attiva degli iscritti, dei simpatizzanti e della società. È un dato di fatto che i giovani, a cui l’ANPI si rivolge con la "Nuova Stagione", abbiano un dinamismo ed uno slancio differente rispetto a chi non si sente più nel fiore dell'età.
Per fare in modo che anche i giovani possano riconoscersi appieno nelle pratiche dell’ANPI, è indispensabile un cambiamento, non necessariamente per adattarsi alla "velocità" ed al dinamismo dei giovani, ma per trovare una sintesi accettabile tra le varie modalità operative.
Si ritiene indispensabile quindi la pratica della militanza come messa in atto dei concetti elaborati nei documenti congressuali, nelle conferenze e nei comunicati. Se crediamo veramente in quello che teorizziamo e divulghiamo, dobbiamo avere la capacità di passare ad una fase successiva operativa di messa in pratica.
La militanza di cui sentiamo necessità passa per il presidio del territorio, il monitoraggio delle lapidi e la tradizione della cultura antifascista legata ai luoghi in cui viviamo, ma è anche la presenza fisica ed autorevole della nostra associazione nella società in cui viviamo.
Si propone che le prese di posizione, ad esempio sulle violenze poliziesche (dal G8, alla Val Susa, agli operai ed agli studenti in piazza), sulle parate neofasciste in particolare in occasione del "Giorno del ricordo", sugli attacchi allo Statuto dei Lavoratori, si trasformino in presenza organizzata degli iscritti nelle manifestazioni di piazza, nei volantinaggi e nelle attività che possano accrescere l'adesione alla nostra associazione e la diffusione dei valori che da sempre portiamo avanti.

Comunicazione e diffusione della voce dell’ANPI nella società
Le tecnologie di comunicazione 'innovative' hanno un potenziale molto elevato riguardo la possibilità di raggiungere il massimo numero di iscritti e cittadini a costi irrisori rispetto ai mezzi
'tradizionali'; inoltre, possono essere attivate in tempi molto rapidi, praticamente in tempo reale.
Questi aspetti sono importanti in rapporto alla necessità di coinvolgere maggiormente le Sezioni della provincia, di migliorare il coordinamento delle iniziative delle diverse Sezioni, coinvolgendo così maggiormente gli iscritti nelle attività di militanza antifascista sul territorio.
Si auspica pertanto – come già avviato dall’ANPI Nazionale, da innumerevoli Comitati Provinciali e da centinaia di Sezioni – l'utilizzo delle tecnologie a disposizione (social network, mailing-list, siti web, blog, canali video youtube), che possono essere affiancate ai mezzi tradizionali senza sostituirsi ad essi.
Vista la potenza degli strumenti in questione, si ritiene comunque che l'adozione debba essere seguita da un’attenta pianificazione e capacità di controllo, responsabilizzando i compagni che già ne fanno uso per motivi professionali, di formazione personali e per la Sezione; una gestione accorta di tali mezzi ne consente un impiego sicuro ed efficace.
Si sottolinea come questi mezzi costituiscano un modo per rendere maggiormente visibile l'ANPI a chi non la conosce, in particolar modo ai giovani, contribuendo così al concretizzarsi della “Nuova Stagione”. Inoltre la libertà di espressione e informazione passano anche attraverso la capacità di relazionarsi con tali mezzi: non si tratta solo di una questione di utilità pratica, ma anche di un'area concettuale molto vicina ai temi della Costituzione che andrebbe esplorata, approfondita, fatta propria anche dall’ANPI.
Si propone quindi di attivare quanto prima la commissione “Comunicazione” con un gruppo operativo di militanti competenti e responsabili che si occupino sia delle nuove tecnologie che dell’approfondimento dei diversi canali di comunicazione (Provinciale-Sezioni, Sezioni-Provinciale, Provinciale-esterno).

Ruolo e responsabilità dei giovani nell’ANPI
Pensiamo sia necessaria una profonda riflessione sul termine responsabilità, che induca i giovani che scelgono di impegnarsi in quest'associazione a decidere di farlo con costanza e con la necessaria preparazione, per acquisire l'autorevolezza che i Partigiani hanno conquistato sulle nostre montagne con enormi sacrifici. Pensiamo sia sbagliato parlare di “passaggio del testimone”: noi camminiamo fianco a fianco di chi alla nostra età ha compiuto scelte tanto coraggiose quanto dolorose.
Nel nostro caso, fino a che avremo la fortuna di poterci confrontare con qualcuno appartenente alla generazione della Resistenza, sarà fondamentale proseguire il cammino “al fianco” dei Partigiani. Non in un ruolo sostitutivo, ma neppure con delle responsabilità “di facciata”, che nei fatti non diano il giusto spazio a nuovi contenuti e riflessioni sulla realtà contemporanea, che tutti noi stiamo vivendo e che sicuramente interpretiamo con occhi differenti. La questione della fiducia e del rispetto reciproco sono alla base del senso di responsabilità che tutti sentiamo nei confronti della nostra associazione.
É necessario, oggi più che mai, che la “nuova stagione” dell'ANPI porti tutti gli iscritti a potersi confrontare in modo paritario sui contenuti, trasformando nei fatti l’ANPI nella Casa degli Antifascisti.

Formazione dei militanti
La formazione dei militanti deve intendersi come metodo permanente della vita associativa dell’ANPI. Dopo l’esempio positivo ma sperimentale realizzato nel periodo marzo-giugno 2012, il corso di formazione rivolto agli iscritti è da riproporre con più attività sui luoghi di memoria e sui sentieri partigiani, inserendo incontri sull’attualità per approfondire il tema della democrazia, della sovranità popolare, della concreta attuazione della Costituzione, del revisionismo storico, dei beni comuni.

Attività didattiche e rapporti con le scuole
Per garantire continuità ai valori di cui si fa portatrice e per contribuire alla conservazione della memoria, ma anche per garantire la piena attuazione della Costituzione, alla quale sempre più spesso si sta attentando da più parti, l'ANPI è chiamata ad intensificare la sua attività nelle scuole. È quindi necessario in primo luogo incoraggiare l'approvazione da parte dei Consigli d'Istituto e della Consulta Provinciale degli Studenti dei progetti ad essi proposti. In secondo luogo, sarebbe utile affiancare alla testimonianza dei Partigiani l'utilizzo dei moderni strumenti di comunicazione ed educazione.
È infine fondamentale valorizzare il ruolo dei nostri giovani militanti, che grazie alla conoscenza e alla vicinanza del mondo studentesco odierno sono maggiormente in grado di coinvolgere gli studenti sui temi portati avanti dalla nostra Associazione.
In sintesi si propone di incoraggiare l'approvazione dei progetti, magari sollecitando i rappresentanti degli studenti, e di affiancare le testimonianze dei Partigiani con la presenza dei giovani e delle nuove tecnologie.
Per avvicinare gli studenti delle scuole superiori può essere utile elaborare un volantino/documento sulla questione dell’attuale “riforma”, che influirà negativamente anche sulla questione della rappresentanza studentesca, e di volantinare davanti alle scuole superiori con il supporto delle Sezioni del territorio di riferimento.

Iniziative rivolte ai giovani, radicamento generazionale e territoriale:
Se l’ANPI vuole raggiungere in modo efficace i giovani, deve interagire non solo nella scuola e con gli studenti, ma anche con il mondo diffuso della società civile (associazioni, gruppi, comitati, circoli ARCI, complessi musicali) che può fornire un grande bacino di energia e di idee per il rinnovo dell’impegno antifascista dell’ANPI sul territorio. Concerti rock, aperitivi resistenti, cineforum, spettacoli teatrali e iniziative conviviali rappresentano utili strumenti per confrontarsi con le altre organizzazioni e diffondere ulteriormente la voce dell’ANPI sul territorio (per citare alcuni esempi: ARCI, Libera, Emergency, Comitati Acqua Bene Comune, Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni).

Riunioni e assemblee delle strutture provinciali
In settimana le riunioni dovrebbero tenersi la sera, nel weekend il pomeriggio per aumentare la possibilità di partecipazione anche da chi arriva da lontano.

Commissioni di lavoro
Non devono sostituirsi alle Sezioni ma coordinare le diverse esperienze del territorio e dare spunti utili per iniziative che rafforzino l’attività ANPI già presente sul territorio: possono – e forse devono – diventare momenti di dibattito e confronto tematico tra singoli militanti di diverse Sezioni territoriali, possibilmente anche con la produzione di materiale scritto da proporre alle Sezioni come spunto per dibattiti e riflessioni.

venerdì 19 ottobre 2012

Intervento ANPI all'assemblea sui referendum per il lavoro




Intervento del Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco
all’Assemblea pubblica sui referendum per il lavoro
Grugliasco, sala consiliare “Sandro Pertini”
Venerdì 19 Ottobre 2012 h 21.00


Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà.
A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.
[Primo Levi, Un passato che credevamo non dovesse tornare più, Corriere della sera, 8 maggio 1974]

Presentazione
L’A.N.P.I. è l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, fondata nel 1944 ed elevata ad Ente Morale con DL del 5 aprile 1945. Dal 2006, con la Nuova Stagione, ha aperto le porte a tutti i cittadini che, pur non avendo partecipato alla Guerra di Liberazione, ne condividono valori, spirito e finalità. Non un partito, ma una grande famiglia politica volta a riunire tutti gli antifascisti, custode della memoria storica della Resistenza e guardiana della Costituzione.
Come cittadini consapevoli e attivi, noi militanti antifascisti affermiamo che Resistenza, Democrazia e Costituzione non devono restare concetti verbali e astratti, ma pratiche politiche da attuare concretamente sul territorio.
Nel 2013 saranno 70 anni dall’inizio della Guerra di Liberazione dal nazifascismo, è un invito ad aderire e a rafforzare le radici della nostra Libertà.

Resistenza, Lavoro, Costituzione, Diritti, Democrazia
L’8 Settembre 1943 iniziò la Resistenza armata contro il nazifascismo dopo un lungo periodo di lotta clandestina, ma non sarebbe potuto avvenire nulla senza i grandi scioperi del marzo 1943: i protagonisti indiscussi della Resistenza sono le masse di lavoratori e lavoratrici, il segnale di riscossa lo diedero loro con le parole d’ordine “pane, pace e libertà”.

Dalla Resistenza antifascista, cui scelsero coraggiosamente e dolorosamente di partecipare donne e uomini di ogni età, provenienza, razza, professione, classe sociale, discende la Costituzione della Repubblica, fondata sul lavoro e quindi su un’idea ben precisa di società libera, attiva, dignitosa e operosa, volta all’equilibrio tra la realizzazione del singolo cittadino e il raggiungimento del progresso collettivo dell’intera comunità.

Se si legge attentamente la Costituzione, in particolare negli articoli 1, 2, 3, 4, 41, si evince che il lavoro è sia strumento di libertà per il singolo cittadino (dignità personale e stabilità economica) e sia strumento di progresso civile per la comunità nella quale il singolo vive e costruisce la propria vita (sicurezza sociale).

Lavoro significa Diritti perché Democrazia significa Lavoro: i valori della Guerra di Liberazione dal nazifascismo furono sanciti come principi nella nostra Costituzione, non per filosofeggiare in modo astratto sul migliore dei Paesi possibile, ma per dare un orizzonte concreto e una direzione da seguire a tutte le future generazioni del popolo italiano, quale che fosse la propria epoca, come irrinunciabile pilastro di una democrazia solida e autenticamente compiuta. Vale a dire: uno straordinario esempio di unità nazionale sul piano sociale e democratico, al di là del tempo.

È su questo orizzonte che troviamo specificato quasi sempre il mestiere dei Martiri per la Libertà sulle lapidi partigiane del nostro territorio; è su questo orizzonte che troviamo lo Statuto dei Lavoratori, la Legge 300/70, grande conquista di una stagione di lotta durissima; è su questo orizzonte che ritroviamo le lotte dei lavoratori, degli sfruttati e degli studenti – futuri lavoratori – che oggi animano il Paese; ed è sempre su questo orizzonte che ritroviamo anche i referendum per il lavoro di cui stiamo raccogliendo le firme.

I nemici della Repubblica, invece, praticano il lavoro come uno strumento di violenza, controllo, di coercizione e di ricatto, cioè di frammentazione della società, di negazione delle istanze democratiche e delle pratiche costituzionali: basta pensare alle organizzazioni mafiose che concedono il lavoro come un favore, o alle organizzazioni criminali di sfruttamento e al caporalato, o ancora al neofascismo ben più che strisciante che esclude le rappresentanza di questo o quel sindacato dalle aziende, violando le libertà fondamentali garantite dalla Costituzione.
Nessuna conquista è per sempre, dobbiamo costantemente vigilare sul territorio e presidiare la democrazia, organizzando nuove forme di partecipazione popolare e di formazione politica civile, puntando sull’elevazione della qualità culturale, civile, politica della nostra comunità.

Confidiamo che molti sceglieranno consapevolmente di schierarsi e prendere parte attivamente a questa grande battaglia di riconquista dei diritti e della democrazia, in coerenza con lo spirito unitario caratterizzante le forze politiche che guidarono la Resistenza contro i nazifascisti e ispirarono la Costituzione repubblicana.
Nella memoria l’esempio, nella lotta la pratica.

Per il lavoro, per i diritti, per la Costituzione: SI ai referendum per il lavoro.

martedì 16 ottobre 2012

Referendum per il lavoro: assemblea pubblica a Grugliasco venerdì 19/10



Invitiamo a partecipare numerosi e a diffondere la notizia della grande

Assemblea pubblica sui referendum per il lavoro
Venerdì 19 Ottobre h 21.00

Grugliasco, piazza Matteotti n° 50
sala consiliare "Sandro Pertini"

La nostra Sezione è parte attiva del Comitato referendario locale per la raccolta firme.
Tutti gli iscritti che abbiano la possibilità di fare la propria parte, anche minima, per la raccolta firme e la piena riuscita della campagna referendaria, sono invitati a:
- prendere visione dei documenti
- segnalare la propria disponibilità operativa per i banchetti ANPI di raccolta firme.
La nostra Sezione sarà presente fino al 22-23 dicembre, salvo eccezioni e meteo permettendo, ogni sabato mattina all'inizio di viale Gramsci e ogni domenica mattina in piazza 66 Martiri, indicativamente tra le 10.00 e le 12.00.

Il Comitato di Sezione ANPI "68 Martiri" di Grugliasco

sabato 6 ottobre 2012

Documento ANPI sui referendum per il lavoro





Grugliasco, Venerdì 5 Ottobre 2012


Comunicato ANPI “68 Martiri” Grugliasco sui referendum per il lavoro

Recepiti i documenti della Segreteria Nazionale ANPI e del Comitato Provinciale ANPI di Torino, la Sezione ANPI “68 Martiri di Grugliasco”:

  • esprime la necessità di prendere posizione e battersi per la difesa, la conoscenza e la concreta attuazione degli articoli 1 e 4 della Costituzione sul tema del lavoro;

  • ritiene doveroso appoggiare, incoraggiare e sostenere la raccolta firme per i referendum a favore del ripristino delle parti abrogate dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, Legge 300/70;

  • auspica la formazione di un comitato referendario locale che agisca con un unico obiettivo rappresentato da un unico simbolo unitario, riconosciuto e rispettato nella forma e nella sostanza da tutte le componenti, nonché la necessità che il comitato sia coordinato in modo orizzontale e paritario, sull’esempio del comitato referendario 2 SI per l’Acqua Bene Comune, il cui metodo ed azione sono risultati autenticamente democratici ed efficaci, riportando la straordinaria vittoria del 12 e 13 giugno 2011;

  • ribadisce che la propria iniziativa sarà indipendente ed autonoma da qualsiasi organizzazione ma certamente avverrà in piena collaborazione con i rappresentanti locali dei promotori e con tutti i cittadini e le forze politiche, sindacali e sociali che sceglieranno di schierarsi e prendere parte attivamente a questa grande battaglia di riconquista dei diritti e della democrazia.

L’ANPI è per il lavoro, per i diritti, per la Costituzione: SI ai referendum sull’art. 18.


il Comitato di Sezione
ANPI “68 Martiri” Grugliasco





Grugliasco, Venerdì 5 Ottobre 2012

Documento dell’ANPI “68 Martiri” di Grugliasco sui referendum per il lavoro

Premessa
L’ANPI è e deve continuare ad essere un’Associazione libera dall’ingerenza esterna di qualunque organizzazione: la “Nuova Stagione” deve svilupparsi necessariamente nel solco di questa identità, secondo lo spirito statutario del 1945.
L’ANPI non può limitarsi a citare la Costituzione e la Resistenza esclusivamente nei discorsi ufficiali, alle commemorazioni, nei convegni e nei comunicati stampa, dando alla cittadinanza un’impronta astratta di sè e delle proprie attività, rivolta al passato.
Alle parole deve essere dato seguito attivo, concreto e coerente, anche a titolo di esempio rivolto alla cittadinanza e in particolar modo alle giovani generazioni, cioè al presente e al futuro della Repubblica nata dalla Resistenza.
I principi della Costituzione e i valori della Resistenza devono essere praticati e tradotti nella realtà di oggi – l’Italia e il mondo del XXI secolo – e diventare fatto compiuto, sia attraverso le attività territoriali dei militanti antifascisti, sia con la partecipazione formale e sostanziale dell’ANPI – in modo critico, indipendente e secondo le proprie forme – alle iniziative attualmente in corso per la difesa e l’estensione dei diritti conquistati in decenni di lotte, anche a fronte di grandi ed estremi sacrifici.
Forte della propria autorevolezza, l’ANPI deve impegnarsi attivamente per la realizzazione di una società democratica autenticamente compiuta, dando corpo alla Costituzione e rafforzando il presidio antifascista del territorio repubblicano, contro ogni tentativo ed ogni progetto presente e futuro – da qualsiasi parte provenga – di eversione neofascista, corruzione della Costituzione, regressione dei diritti e restrizione della sovranità popolare.

Visti, considerati e valutati:
  • l’art. 1 della Costituzione della Repubblica: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”;
  • l’art. 4 della Costituzione della Repubblica: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”;
  • l’art. 2 lettera m) dello Statuto Nazionale dell’ANPI, che sancisce che “l’ANPI ha lo scopo di: dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si battono, singolarmente o in associazioni, per quei valori di libertà e di democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno trovato la loro più alta espressione”;
  • il documento politico del XV Congresso Nazionale ANPI, approvato in sede congressuale a Torino in data 27/03/12, in cui si ribadisce l’impegno a “respingere ogni tentativo di sovvertire principi e regole che sono previsti a garanzia della libertà e dei diritti dei cittadini” e in cui si afferma che “per garantire una forte stabilità sociale ed economica al Paese occorre attuare pienamente i principi costituzionali in materia di lavoro, cambiando la legislazione vigente che ha ridotto diritti e garanzie per i lavoratori”;
  • il documento della Segreteria Nazionale ANPI del 24/09/12, che afferma come “in periodi come questi vi è più che mai bisogno di tutele e garanzie fondamentali per chi lavora. Gli strumenti per arrivare a risultati positivi sono molteplici e tutti legittimi, sicché è condivisibile l’obiettivo perseguito dai promotori del referendum”, specificando che “gli iscritti e le organizzazioni periferiche – in piena libertà – assumeranno ogni opportuna decisione al riguardo”;
  • il documento politico del XV Congresso Provinciale ANPI approvato all’unanimità in sede congressuale in data 16/01/12, in cui si afferma che “in un momento di forte attacco al ruolo del sindacato, nel tentativo di favorire soluzioni aziendali unilaterali e di fatto non contrattabili, in nome delle superiori esigenze dell’economia d’impresa e dello sviluppo economico “necessario”, l’ANPI è in campo per la difesa più ampia della centralità e della dignità del lavoro. Tale è l’espressione dell’art. 1 della nostra Costituzione che pone il lavoro a fondamento della Repubblica e dell’impianto democratico del Paese: i diritti costituzionali, faticosamente conquistati, sono inalienabili. Esprimiamo preoccupazione per alcuni proponimenti aziendali che sembrano richiamare alla mente, sotto un velo di presunta modernità, forme di forte ridimensionamento dei diritti che hanno caratterizzato il periodo storico al quale ha posto fine la Resistenza”;
  • il documento provinciale preparatorio della Conferenza organizzativa-programmatica provinciale, approvato all’unanimità dal Comitato Provinciale ANPI di Torino in data 9/06/12, che ricorda come “l’ANPI ha espresso una posizione di forte critica al progetto di smantellamento dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori”;
  • l’importanza dello strumento referendario come prova di democrazia diretta rivolto all’intera popolazione;

La Sezione ANPI “68 Martiri di Grugliasco:
  • chiama la cittadinanza a riflettere sull’attuale contesto storico, politico e sociale, nonché a sentire la necessità di prendere posizione e battersi per la difesa, la conoscenza e la concreta attuazione degli articoli 1 e 4 della Costituzione sul tema del lavoro, già individuato dai fondatori della Repubblica quale pilastro di una solida democrazia compiuta, cioè come diritto e strumento di progresso sociale e non esclusivamente come fonte di sostentamento economico;
  • ritiene doveroso appoggiare, incoraggiare e sostenere – anche con un impegno straordinario di mobilitazione sul territorio dei militanti antifascisti – la raccolta firme per i referendum a favore del ripristino delle parti abrogate dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, Legge 300/70, gloriosa conquista di una stagione di grande partecipazione popolare attualmente oggetto di revisionismo politico-culturale e restaurazione istituzionale;
  • auspica il raggiungimento dell’obiettivo posto dai promotori del referendum, attraverso la formazione di un comitato referendario locale che agisca con un unico obiettivo rappresentato da un unico simbolo unitario, riconosciuto e rispettato nella forma e nella sostanza da tutte le componenti, nonché la necessità che il comitato sia coordinato in modo orizzontale e paritario, sull’esempio del comitato referendario 2 SI per l’Acqua Bene Comune, il cui metodo ed azione sono risultati autenticamente democratici e vincenti, riportando la straordinaria vittoria del 12 e 13 giugno 2011;
  • ribadisce che la propria iniziativa sarà indipendente ed autonoma da qualsiasi organizzazione, sia sul piano formale e sia sul piano materiale, ma certamente avverrà in piena collaborazione con i rappresentanti locali dei promotori e con tutti i cittadini e le forze politiche, sindacali e sociali che sceglieranno consapevolmente di schierarsi e prendere parte attivamente a questa grande battaglia di riconquista dei diritti e della democrazia, in coerenza con lo spirito unitario caratterizzante le forze politiche che guidarono la Resistenza contro i nazifascisti e ispirarono la Costituzione repubblicana.

Per il lavoro, per i diritti, per la Costituzione: SI ai referendum sull’art. 18.

il Comitato di Sezione
ANPI “68 Martiri” Grugliasco
 

venerdì 5 ottobre 2012

La memoria non si cancella: da Grugliasco a Sant'Anna la Resistenza continua!




Grugliasco, Venerdì 5 Ottobre 2012

La memoria non si cancella, la Resistenza continua!

Nell’agosto 1944, 560 civili furono massacrati dalle forze nazifasciste in quello che è passato alla storia come l’eccidio di Sant'Anna di Stazzema.
La strage di donne, bambini e anziani si poté compiere perché la popolazione era totalmente indifesa, in quanto constava di sfollati delle zone limitrofe e non comprendeva, come invece fu inverosimilmente dichiarato dal comando nazista, partigiani o combattenti delle forze di resistenza all’occupazione tedesca e alla dittatura fascista.

Il procedimento contro i colpevoli di tale atto inumano è stato possibile solo dopo cinquant’anni, da quando venne scoperto e portato alla luce il cosiddetto “armadio della vergogna” che comprendeva 2.274 stragi nazifasciste avvenute in Italia e tenute nascoste affinché non fossero individuati i responsabili.
Riprendendo la sentenza del Tribunale Militare di La Spezia del 2005, la Corte di Cassazione, con sentenza definitiva del 2007, ha condannato all'ergastolo dieci ex SS della 16 SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer SS" tra cui l'ufficiale Gerhard Sommer e i sottufficiali nazisti Georg Rauch e Karl Gropler.
Alla sentenza italiana, purtroppo, non si è affiancata quella tedesca in quanto la Procura di Stoccarda, il 1° ottobre 2012 ha archiviato l'inchiesta poiché, secondo i magistrati tedeschi, non risulta più possibile stabilire il numero esatto delle vittime.

Come militanti antifascisti dell’A.N.P.I. - Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, custode della memoria della Resistenza al nazifascismo e guardiana della Costituzione della Repubblica, la nostra condanna alle stragi nazi-fasciste compiute in Italia durante il secondo conflitto mondiale – iniziato e alimentato dagli stessi nazifascisti – è sempre stata e continuerà ad essere ferma, netta e irremovibile, poiché la storia non può essere modificata dai tribunali e nemmeno stravolta in base agli equilibri politici o internazionali del momento.

Il nostro lavoro continuerà ad essere concentrato sulla necessità di mantenere viva la memoria di questi tragici eventi, trasmettendola alle nuove generazioni di ogni epoca e alle scuole di ogni ordine e grado, anche prescindendo le conclusioni dei tribunali, basandoci sulle testimonianze, sui documenti, sui ricordi e sulla sofferenza procurata da questi atti inumani.

La Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco esprime profondo sgomento per quanto sancito dalla Procura tedesca e abbraccia i parenti delle vittime dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, sentendosi oltremodo accomunata dal dolore di una strage che anche la nostra cittadina conobbe all’alba del 30 aprile 1945 per mano nazifascista.

Noi Partigiani, Patrioti e antifascisti di Grugliasco rinnoviamo il nostro sostegno al riconoscimento della causa di tutte le vittime delle stragi nazifasciste e il nostro incoraggiamento a non cedere allo scoramento provocato da un’ingiustizia subita.

La memoria non si cancella, la Resistenza continua.

il Comitato di Sezione
ANPI “68 Martiri” Grugliasco

mercoledì 3 ottobre 2012

Conferenza di organizzazione ANPI di Sezione: domenica 14 Ottobre


Care compagne e cari compagni,

domenica 14 ottobre 2012 si svolgerà la Conferenza organizzativa-programmatica della nostra Sezione, un momento di verifica e di confronto sulle attività svolte e sull'organizzazione adottata dopo il XV Congresso.

Dalla premessa del Documento provinciale:
"Trascorso più di un anno dal nostro Congresso Provinciale e dal successivo 15° Congresso Nazionale svoltosi a Torino nel marzo 2011, la Presidenza – sentito l’Esecutivo ed il Comitato Provinciale di Torino - ha ritenuto opportuno convocare una Conferenza Organizzativa-Programmatica a livello provinciale (preceduta dalle assemblee di Sezione) per sollecitare una discussione ampia e partecipata sulla realizzazione della “nuova stagione dell’ANPI” messa in atto in questi primi mesi di attività con particolare riferimento agli aspetti organizzativi, finanziari e politici. Va immediatamente chiarito, ad evitare possibili equivoci che non gioverebbero al dibattito, che la Conferenza non deve essere interpretata come una sede per porre in discussione ed eventualmente modificare le linee approvate dal Congresso ed espresse con chiarezza nei documenti politici conclusivi a livello nazionale e provinciale. Si tratta di procedere ad una valutazione del percorso sviluppato per dare concreta attuazione agli indirizzi generali, individuando in pari tempo, attraverso il coinvolgimento attivo di tutti gli iscritti, ulteriori elementi programmatici per il prossimo futuro."

Parteciperà ai lavori il Presidente del Comitato ANPI Provinciale di Torino, Diego NOVELLI.

La Conferenza di Sezione si terrà:

Domenica 14 Ottobre 2012
dalle ore 9.00 alle ore 12.30
presso la sala concerti di via La Salle 4, piano terra
(lo stesso edificio dove ha sede la nostra Sezione,
facilmente raggiungibile senza bisogno di fare le scale)

La Conferenza si svolgerà nel modo seguente:
1. Accoglienza iscritti e accreditamento;
2. Proiezione del video sul 25 Aprile 2012 e delle foto sulle iniziative svolte dalla Sezione;
3. Saluto del Presidente del Comitato di Sezione, Cav. Antonio FALBO;
4. Saluto del Comitato d’Onore ANPI Nazionale, Comandante Partigiano Gino CATTANEO;
5. Enunciazione del documento organizzativo-programmatico provinciale;
6. Considerazioni del Presidente ANPI Provinciale di Torino, Diego NOVELLI;
7. Dibattito;
8. Riunione commissione organizzativa-programmatica;
9. Votazione dei documenti organizzativi-programmatici;
10. Nomina dei delegati di Sezione per la Conferenza provinciale (n°2+2 supplenti);

L’A.N.P.I. deve essere sempre attiva e presente nell’attività politica e culturale della nostra città, pertanto Ti sollecitiamo a partecipare alla Conferenza.

Fraterni e cordiali saluti
Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco